From the world to the world

12:02:00 Giovanna Cerise 0 Comments





















From the worlds to world


The postmodern world is a spherical world, which does not allow any dialectical contradiction outside of it; it has no opposition, it swallows up the old, the ancient, the other from self and even everything it stands for becomes immediately uniform, usable and experience-based. Everything tends towards a visible and uniform conceptual geometry, any kind of diversity, see-through effect, hide and reveal game disappears. 

The first part of the installation can be seen as an archetype of the nature, integrated and reduced to its geometry by now. The body has lost its substance and has become a wishing Bio-Body.

In the middle , there is some kind of statue that refers to a sort of ancient form now lacking of any structure meant to be a gateway to the second part of the installation, a part where the “identical” reigns. The alienated bodies from their own humanity do not exist; they are architectures, shapes, geometries, algorithms, just like the world that rules us



Il mondo postmoderno è un mondo sferico, niente è fuori di sé come possibile contrapposizione dialettica; non ha opposizione, ingloba, il vecchio,  l'antico , l'altro da sé, finanche ciò che a esso si contrappone è reso immediatamente uniforme fruibile ed esperienzale. Tutto tende verso una uniforme visibile geometria concettuale, cessa ogni divezzamento di altro del mondo, del gioco di vedo e non vedo, di nascondere e di svelare.

La prima parte dell’istallazione  può essere vista come un archetipo della natura ormai inglobata e ridotta alle sue geometrie. Il corpo ha perso la sua consistenza ed è diventato Bio-Corpo desiderante.

Al centro c’è una sorta di statua richiama la parvenza di una forma antica ormai destrutturata vuole essere una forma di passaggio verso la seconda parte dell’installazione; una parte dove regna l’identico. I  corpi alienati dal propria umanità non esistono sono architetture , forme,  geometrie, algoritmi, come il mondo che ci governa

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